mercoledì 1 febbraio 2012

Intorno alla mezza

Non c'è nemmeno un cane morto in giro però almeno qualche bar aperto dove deprimersi c'è sempre tra le pozzanghere, per poter rimuginare sul proprio destino da sfigato e ascoltare del buon jazz alla radio. Passano Round Midnight di Miles Davis.
Pensiamo a goderci questo piccolo whisky, questo piccolo angolino di bar, questi pochi spiccioli in tasca e questo tabacco. Pensiamo a goderci anche le briciole che oramai ci sono rimaste perché domani non avremo niente.
Perché’ l’unico motivo per non sentirsi tristi è che domani sarà peggio di oggi.
Feelin’ blue in inglese vuol dire qualcosa di intraducibile in italiano. Sarebbe come sentirsi blu ma il blu aveva una valenza particolare tra la gente di colore di New Orleans. Era essere in mezzo ai blue devils, ovvero quei pensieri, quei ricordi, quelle cose che vuoi scacciare in ogni modo ma non se ne vanno. Quando sei intorno ai trenta devi guardare indietro per forza per farti due conti in tasca e non è tanto facile per nessuno. Ecco perché questi posti sono frequentati tutti da trentenni depressi con dei cappellini ridicoli. Questo è il blues. Qualcosa che ce l’hai perché ce l’hai e non perché la vuoi.
Ho perso le cartine. Un locale dice di chiamarsi Boheme ma un whisky costa 5 euro. Un vero bohème non potrebbe permetterselo. Io sono bohème? No, solo nel senso che sono trasandato, triste e senza un centesimo. Quindi solo. Lo stile Bohème è per i giovani belli ricchi e fortunati. Tutte le cose belle sono per loro. Tutti i cazzi nel culo sono per me.
Ma non mi piace lamentarmi.
Me ne sto quieto.
Ho mangiato uno schifo di pizza di un fast food. Abolirei le pizze dalla faccia della terra. Servono solo a farti cacare. Preferisco di gran lunga bere.
Ma infondo cosa voglio di più dalla vita? Un altro Lucano.
Un tempo provavo a suonare Jazz. Poi è rimasta solo la puzza dei vestiti sporchi e delle sigarette spente.
Nessuno può capire come si sente qualcun altro.
Cos’altro mi servirebbe? La droga? Le donne ? Uno stipendio? No… A cosa diavolo servirebbe uno stipendio, se non a prendere il vizio di comprarsi macchine di lusso usate, andare a farsi le lampade, frequentare i fottuti ristorantini d’elitès, acquistare la tecnologia : il computer della Apple, il televisore gigante, il telefonino hi tech e i vestiti sempre nuovi perfetti, precisi, profumati; fino a che diventa una routine e inizi a sentirti povero da capo.
No, non ci casco io. Fate ciò che vi pare ma lasciatemi morire in questo angolino di bar su questa sedia putrefatta.
La verità è che sono semplicemente stanco. Non ne posso più di dovermi svegliare, di dover vedere sempre le medesime cose che detesto profondamente senza interruzione. Sono arrivato finanche a sognare la realtà. Ormai anche i miei sogni sono grigi come l’asfalto e cupi come una ciminiera.
Forse qualche tempo fa la vita era troppo bella. Non si poteva continuare a fare una vita così, così quelle sere sono sfumate via e con esse è sfumata via tutta la voglia. Non ci sono piu belle sorprese in arrivo, non ci sono piu quelle fantastiche illusioni.
Il mio vicino di casa dice che sente lo scricchiolio delle porte e del letto di notte. Bussa alla mia porta alle nove di mattina e mi trova in pieno coma.
Dice che non ne può piu di sentire come scopo. E io non scopo da parecchio tempo. Una sera mi ha anche portato i carabinieri. Ma è una vittima anche lui, ha una moglie che è uno scimpanzé basso e senza denti, due figli piccoli che piangono di continuo e un lavoro di merda dove lo trattano come uno straccio per lavare i gabinetti. Ha ben pensato di sfogarsi contro un giovane pimpante e rampante come me…
Nell’altro bar, quello sotto casa discutono di politica. Gigi lavora 16 ore al giorno per tenere aperto quel posto e far giocare gli scommettitori e servire da bere agli assetati. Dicano quel che vogliono anche in merito alla politica. Sono stanco pure di quella, non mi lascio andare a nessun tipo di furore ideologico. So che viviamo in un posto dove per legge si paga anche la tassa su Dio e poi nella realtà cruda e nuda nessuno ha mai pagato niente ma ha sempre sostenuto di pregare il Signore.
E’ tutto un commercio e hanno tutti paura delle guardie di finanza. Ma io sarei contento se i commercianti li arrestassero tutti in questo paese fallito. Crack finanziario! E Crack pure nelle tasche dei baldi giovani in contemporanea. Mandatemi i finanzieri a casa, sfonderebbero la porta, mi troverebbero a letto alle cinque del pomeriggio nella penombra eterna della mia stanza e al massimo potrebbero prendersi i miei vestiti, la mia panda blu scassata e la lampada. E poi si toglierebbero dai coglioni anche loro.

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